Al LAMB un progetto sulle Atassie Congenite
Il cervelletto è il timer della coordinazione motoria. Se questo timer si rompe, cosa accade al controllo posturale?
È a questa domanda che vuole rispondere il progetto “Valutazione dell’organizzazione dei movimenti anticipatori posturali in bambini affetti da Atassie Congenite non degenerative”, da qualche mese in corso al LAMB-Laboratorio per l’Analisi del Movimento nel Bambino “Pierfranco e Luisa Mariani” dell'Università degli Studi di Milano.
Il progetto, coordinato dal prof. Paolo Cavallari (Sezione di Fisiologia Umana del DePT, Università degli Studi di Milano), si svolge in collaborazione con la UO di Neurologia dello Sviluppo della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico C. Besta di Milano. Spiega il prof. Cavallari: «le Atassie Congenite non degenerative sono un gruppo eterogeneo di patologie neurologiche, geneticamente determinate e a esordio clinico precoce, in cui si osservano riduzione del tono muscolare e ritardo dello sviluppo psicomotorio. Quando il bambino cresce si evidenziano i classici segni della “sindrome cerebellare” tra cui l'atassia, ovvero una mancanza di ordine nella coordinazione motoria che rende il movimento frammentato, impreciso e lento. Possono essere colpiti gli arti superiori (atassia del gesto), quelli inferiori (atassia della locomozione), il tronco (atassia posturale), le strutture fonatorie (atassia della parola) e i movimenti oculari (atassia dello sguardo). Alcuni soggetti presentano anche disturbi cognitivo-affettivi riconducibili a una “atassia del pensiero”. Nonostante l'importante deficit cerebellare questi soggetti tendono, con il passare del tempo, a migliorare la loro coordinazione motoria, indicando che altre aree del cervello possano essere coinvolte in un meccanismo di compenso. Il nostro progetto vuole scoprire dove e come ciò avvenga. Dato che recenti studi effettati nel nostro laboratorio su soggetti adulti hanno dimostrato che il cervelletto è responsabile della regolazione temporale degli aggiustamenti anticipatori posturali, ovvero di azioni motorie che anticipano e stabilizzano il movimento focale volontario, si è pensato di descrivere l'attività posturale nei bambini cerebellari con lo scopo di indagare il fenomeno del compenso e di individuare la migliore impostazione per un recupero funzionale fisiatrico. Per ulteriori informazioni sul progetto si vedano i video della d.ssa Camilla Strano del team del prof. Cavallari, e del dr. Stefano D’Arrigo del Besta.