Cefalee croniche: come curarle?
Ne hanno parlato i prof. Umberto Balottin (Università di Pavia) e Cristiano Termine (Università degli Studi dell’Insubria e UO NPI dell’ASST dei Sette Laghi, Varese) al recente Corso FM “Cefalee ed emicrania in età evolutiva: dalla diagnosi alle terapie”.
I due professori, direttori scientifici del corso, hanno commentato: «Le cefalee croniche sono disturbi invalidanti evidenziabili in tutte le fasce d’età, dall’infanzia all’età adulta. La prevalenza è riportata nel 2% degli adulti e nell’1% dei bambini e degli adolescenti. Nei bambini e negli adolescenti che soffrono di questa condizione, la cefalea determina un significativo calo della qualità della vita, condiziona le attività della vita quotidiana, spesso compromette il rendimento e la frequenza scolastica, oltre che le relazioni sociali.
La presa in carico dei pazienti con queste forme di cefalea deve avere una prospettiva bio-psico-sociale, centrata sulla famiglia e spesso multidisciplinare. La valutazione clinica deve approfondire fattori di stress e disturbi psichiatrici (in particolare ansia e depressione). Infine, il trattamento richiede necessariamente l’integrazione tra approcci farmacologici (es. profilassi) e non farmacologici (es. modifiche dello stile di vita, terapie psicologiche e comportamentali).
Volendo sintetizzare questo approccio olistico alla cefalea in età evolutiva, riportiamo una citazione tratta dai Dialoghi dell’Amore di Platone che stava molto a cuore al nostro maestro prof. Giovanni Lanzi: “A Carmide, che soffriva spesso di mal di testa, Socrate diceva: Bada bene! Nessuno mai ti persuada a curare il capo senza offrirti prima il modo di medicare l’anima per mezzo… di colloqui belli e profondi”».