Studio dell’Università di Milano: bambini disabili protetti dal primo lockdown
Pubblicato su Disability and Health Journal, lo studio “Impact of COVID-19 lockdown in children with neurological disorders in Italy” – condotto dall’Università Statale di Milano in collaborazione con l’Ospedale Buzzi, l’Istituto Don Gnocchi e l’Università Milano-Bicocca – ha valutato gli effetti del primo lockdown sui bambini con patologie neurologiche, una popolazione particolarmente vulnerabile con bisogni specifici in termini di protezione e accesso alle cure.
Dei 514 bambini italiani con disabilità coinvolti nello studio (282 maschi – 232 femmine), il 49.1% ha presentato almeno un sintomo dell’infezione virale a gennaio e febbraio 2020, ma nessuno ha sviluppato severe complicanze. La prevalenza dei sintomi è stata invece significativamente più bassa durante il lockdown, durante il quale il 49.5% dei bambini ha proseguito le attività riabilitative online.
Lo studio ha concluso che il lockdown ha protetto i bambini con malattie neurologiche dal rischio di infezione. Ha inoltre riconosciuto che telemedicina e teleriabilitazione abbiano rappresentato una valida alternativa per la loro cura ma, secondo gli Autori, tali attività da remoto non dovrebbero diventare il modello standard di presa in carico. Il tema delle politiche sanitarie in situazioni di emergenza per soggetti così fragili necessita infatti di ulteriori approfondimenti, che tengano conto delle specifiche esigenze di questi bambini, senza perdere di vista che è di vitale importanza assicurare loro una reale partecipazione alla società.