Di questo avvincente argomento ha parlato la dr.ssa Luisa Lopez, coordinatrice scientifica della nostra area Neuromusic, al Congresso APIM (Associazione Professionale Italiana Musicoterapeuti) che si è tenuto a Torino a inizio ottobre.
Con un excursus che ha toccato tutte le fasi della vita umana, la dr.ssa Lopez ha illustrato come sin dall’epoca prenatale l’ascolto musicale contribuisca a promuovere il benessere e lo sviluppo della persona. Presentiamo qui l’abstract dell’intervento.
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L’ascolto musicale come strumento di sviluppo e benessere: dalle origini prenatali all’età adulta
L’ascolto musicale, sin dalla fase prenatale, esercita un’influenza significativa sullo sviluppo cognitivo, linguistico, emotivo e sociale dell’individuo.
Durante la gestazione, il feto è in grado di percepire stimoli sonori, mostrando preferenze per la voce materna e per melodie familiari, suggerendo l’esistenza di una memoria musicale prenatale. Questa esposizione precoce alla musica contribuisce alla formazione di reti neurali coinvolte nell’elaborazione del linguaggio e delle emozioni.
Nel periodo neonatale e nella prima infanzia, l’interazione musicale, come il canto materno, favorisce la regolazione emotiva e il legame affettivo, oltre a stimolare lo sviluppo delle competenze linguistiche e comunicative. La musicalità del linguaggio parlato e cantato aiuta i bambini a riconoscere e riprodurre i suoni della lingua madre, facilitando l’acquisizione del linguaggio.
Durante l’età scolare, l’educazione musicale si associa a miglioramenti nelle abilità cognitive, tra cui la memoria, l’attenzione e la flessibilità cognitiva. Inoltre, la partecipazione ad attività musicali collettive promuove lo sviluppo delle competenze sociali, come l’empatia e la cooperazione, e contribuisce alla regolazione delle emozioni.
In età adulta, l’ascolto musicale continua a offrire benefici cognitivi ed emotivi. In particolare, la musica può migliorare le funzioni esecutive, sostenere la memoria e favorire il benessere emotivo, specialmente negli anziani.
In questo contesto, la musicoterapia, e in particolare l’ascolto musicale guidato, emerge come un intervento terapeutico efficace per sostenere lo sviluppo e il benessere dell’individuo. Studi indicano che la musicoterapia può migliorare le capacità linguistiche e sociali nei bambini con disturbi dello spettro autistico, nonché favorire l’empatia e il riconoscimento delle emozioni in adolescenti con disabilità intellettive. Inoltre, l’ascolto musicale è stato associato a miglioramenti nella memoria verbale e nell’attenzione in pazienti post-ictus.
In sintesi, l’ascolto musicale rappresenta un potente strumento di stimolazione multisensoriale che, attraverso le diverse fasi della vita, supporta lo sviluppo e il mantenimento delle funzioni cognitive, linguistiche, emotive e sociali. L’integrazione della musica in contesti educativi e terapeutici può quindi offrire significativi vantaggi per la crescita e il benessere dell’individuo.
Luisa Lopez
Casa di Cura Villa Immacolata, Viterbo
