Come cambia la postura nei bambini con Paraparesi Spastica Ereditaria (HSP)?
Sono partiti da questa domanda i ricercatori del LAMB – Laboratorio per l’Analisi del Movimento nel Bambino “Pierfranco e Luisa Mariani”, che insieme all’équipe del nostro Centro FM per le Disabilità complesse hanno studiato i piccoli pazienti con questa rara malattia neurologica. La HSP colpisce prevalentemente gli arti inferiori, causando rigidità muscolare (spasticità) e difficoltà nel cammino, alterazioni che possono interferire con lo sviluppo motorio e rendere più faticosi i movimenti quotidiani.
Negli ultimi anni, diversi studi si sono concentrati su come camminano i bambini con HSP, ma spesso si sono limitati ad analizzare la cinematica degli arti inferiori, trascurando il ruolo della parte superiore del corpo. In tali studi tronco e bacino venivano considerati come strutture rigide e semplificate, perdendo così informazioni importanti sui movimenti reali della colonna vertebrale.
«Il nostro studio invece» precisa il prof. Paolo Cavallari, direttore del LAMB «ha voluto approfondire come si muove la colonna vertebrale durante il cammino, trattandola come un sistema articolato e flessibile, più vicino alla realtà del corpo umano. Abbiamo analizzato il cammino di 10 bambini con HSP, di età compresa tra 5 e 17 anni, e di 12 bambini sani, come gruppo di controllo, tra gli 8 e 16 anni.
Per raccogliere i dati, è stato utilizzato un sistema optoelettronico (simile a quello usato nel cinema), che permette di studiare il movimento in tre dimensioni grazie a speciali marcatori posizionati sul corpo, in particolare lungo la colonna vertebrale per misurarne lunghezza e curvatura durante il cammino. Molto interessanti i risultati emersi».
Nei bambini con HSP si evidenziano differenze significative rispetto ai coetanei sani:
- la colonna vertebrale si muove di più durante il passo, mostrando un range di movimento più ampio.
- l’inclinazione del tronco in avanti (tilt anteriore) è più marcata, indicando una postura compensatoria.
- sono presenti curvature anomale della schiena, in particolare una combinazione di cifosi e lordosi, che formano un andamento definito “a doppia gobba”.
- anche il movimento del bacino è alterato, con maggiore inclinazione e maggiore variabilità.
- le gambe mostrano meno movimento articolare, segno della rigidità muscolare tipica della malattia.
Tale ricerca dimostra che nei bambini con HSP la colonna vertebrale e il tronco svolgono un ruolo attivo e complesso nel cammino, e non possono essere considerati semplicemente come parti rigide del corpo. Questo nuovo punto di vista è fondamentale, perché suggerisce che anche la postura e i movimenti del busto devono essere presi in considerazione nei programmi di riabilitazione e nelle terapie fisioterapiche. Trattamenti più mirati, che tengano conto del movimento della schiena e del bacino, potrebbero aiutare a migliorare l’equilibrio, ridurre la fatica e favorire un cammino più naturale nei bambini affetti da HSP.
Si ringrazia per il contributo il prof. Paolo Cavallari dell’Università degli Studi di Milano