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LAMB: dati preliminari per lo studio in corso

Primi risultati per il progetto del LAMB – Laboratorio per l’Analisi del Movimento nel Bambino “Pierfranco e Luisa Mariani” volto a caratterizzare in maniera quantitativa il cammino e la postura in bambini e adolescenti affetti da patologie neurologiche o neuromuscolari. Lo studio, che nasce da una stretta collaborazione con il Centro Fondazione Mariani per le Disabilità Complesse, presso l’Istituto Besta, si propone di misurare il grado di disabilità motoria e monitorare la progressione della patologia e/o l’efficacia dei trattamenti riabilitativi. Una valutazione quantitativa del cammino e della postura può essere inoltre una potenziale fonte di biomarcatori, in altre parole, permetterebbe di fornire elementi distintivi di ciascuna patologia.  

La ricercatrice ing. Veronica Farinelli spiega: «Finora sono stati selezionati e arruolati 22 pazienti in cura presso il Centro FM così suddivisi: 5 affetti da malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT), 4 con distrofia muscolare di Duchenne (DMD), 8 con paraparesi spatiche ereditarie (HSP) e 5 con paralisi cerebrale infantile (PCI). Inoltre, 12 bambini sanisono stati arruolati come gruppo di controllo (H)». 

Nelle prove di posturografia statica i partecipanti sono stati istruiti a stare in piedi per 30 secondi con gli occhi aperti e chiusi. È stata inoltre eseguita l’analisi dell’andatura e ai partecipanti è stato chiesto di camminare a piedi nudi lungo una passerella, selezionando spontaneamente la velocità di progressione. Per ogni bambino sono state raccolte 3-8 prove a seconda della loro compliance e delle condizioni cliniche.  

«Per quanto riguarda il controllo posturale, i nostri risultati hanno dimostrato che il mantenimento della posizione ortostatica non è un problema serio nei bambini con disturbi neurologici e che per differenziare i pazienti con HSP da quelli con PCI, il miglior predittore sembra essere la differenza dei parametri ottenuti con occhi aperti e chiusi» spiega il prof. Paolo Cavallari, direttore del LAMB, che aggiunge: «I bambini con PCI, infatti, sembrano essere in grado di sfruttare le informazioni visive per compensare le disfunzioni muscolo-scheletriche e neuromotorie, come testimoniano le loro migliori prestazioni posturali con occhi aperti. Al contrario, la peggiore stabilità dei bambini con HSP con occhi aperti suggerisce il verificarsi di un conflitto sensoriale tra la visione e le afferenze propriocettive e vestibolari. Infine, l’espansione della base d’appoggio nei bambini con DMD, sia durante la postura statica sia durante la deambulazione, potrebbe essere utilizzata come adattamento compensatorio alla debolezza muscolare».  

Questi dati preliminari sono stati condivisi con il personale medico del Centro FM per le Disabilità Complesse. Al LAMB intanto il progetto prosegue per identificare biomarcatori specifici per ciascuna patologia, puntando a incrementare il campione in esame e ad ampliare la valutazione cinematica, dinamica ed elettromiografica del cammino. 

Si ringraziano per la sintesi il prof. Paolo Cavallari e l’ing. Veronica Farinelli. 

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