PCI, primo articolo sul progetto A.MO.GIOCO - Fondazione Mariani
Ricerca

PCI, primo articolo sul progetto A.MO.GIOCO

A gennaio è stato pubblicato su Children il frutto di un lavoro multicentrico in cui viene esplicitato e sistematizzato l’intervento riabilitativo “Apprendimento MOtorio basato sul GIOCO” (A.MO.GIOCO) promosso dal GIPCI – Gruppo Italiano Paralisi Cerebrali Infantili e sostenuto da Fondazione Mariani.

La dr.ssa Emanuela Pagliano dell’IRCCS Istituto Neurologico Besta, tra gli autori dell’articolo nonché una delle responsabili della Rete Fondazione Mariani sulle Paralisi Cerebrali Infantili (PCI), dichiara: «Riteniamo che questo lavoro rappresenti un punto di partenza indispensabile per la diffusione di tale approccio riabilitativo per il bambino con PC in età prescolare e per valutarne l’efficacia all’interno di trial riabilitativi in corso».

La complessità e la specificità della riabilitazione in età evolutiva rappresentano ancora oggi una sfida sia per la valutazione dell’outcome sia per la sistematizzazione del trattamento. Proprio quest’ultimo è l’obiettivo finale del progetto A.MO.GIOCO: valutare l’approccio riabilitativo GIPCI per il bambino con forme bilaterali di PCI (diplegia e tetraplegia spastica) nella fascia di età 2-6 anni confrontando un gruppo sperimentale trattato per 4-8 settimane (48 ore totali) con un gruppo di controllo di soggetti di pari età e gravità trattati con usual care.

Spiega la dr.ssa Pagliano: «Nell’applicare l’approccio A.MO.GIOCO, è emersa l’esigenza di declinare concretamente le proposte di intervento al fine di orientare il terapista nelle scelte operative e di standardizzare l’intervento all’interno del gruppo in studio. È stata così definita una guida operativa sotto forma di tabelle, organizzate secondo 3 macro aree di intervento in relazione alle funzioni adattive: grossomotoria, manipolatorio-prassica, visiva e visuocognitiva.

Per ciascuna area sono stati focalizzati i possibili obiettivi da raggiungere in relazione all’età, i materiali e i setting da utilizzare, con una modulazione basata sui diversi livelli di funzionalità motoria e visiva evinti dai sistemi di classificazione internazionale (GFMSC, MACS, VFCS). La guida è accompagnata da istruzioni di utilizzo ed esempi concreti di proposte di gioco, all’interno delle quali si “fondono” e traducono in modo individualizzato e dinamico gli obiettivi e le modalità esplicitati nelle tabelle.

Tale documento non deve essere inteso come una serie di istruzioni rigide ed esaustive, ma come un tracciato preciso e dettagliato entro cui guidare il ragionamento e le scelte del terapista nel definire il proprio intervento (obiettivi e modalità), considerando tutte le varianti coinvolte, senza dimenticare l’importanza di declinare le proposte di gioco in modo elastico e creativo, in base alla “unicità” del piccolo paziente che incontriamo e della sua famiglia.

Ci auguriamo che il trial intensivo riabilitativo in corso possa dimostrare la validità e la efficacia di tale modello, nel frattempo siamo disponibili per ulteriori approfondimenti».

Si ringrazia per il contributo la dr.ssa Emanuela Pagliano della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta di Milano.

Leggi l’articolo

Altre notizie

Battesimo europeo per la nostra Rete sulle PCI
15.10

2024

Ricerca

Leggi
World Mitochondrial Disease Week, l’impegno del nostro Centro
16.09

2024

Ricerca

Leggi
Malattie neuropediatriche rare: una tavola rotonda per fare rete
02.08

2024

Ricerca

Leggi
I fondi del PNRR finanziano RENDER!
15.05

2024

Ricerca

Leggi