Riabilitazione del bambino con PC: lo studio A.M.I.R.A - Fondazione Mariani
/ Neurologia infantile

Riabilitazione del bambino con PC: lo studio A.M.I.R.A

È in corso lo studio multicentrico promosso dal GIPCI (Gruppo Italiano Paralisi Cerebrali Infantili) volto a sistematizzare e validare l’approccio riabilitativo al bambino con forme bilaterali di Paralisi Cerebrale (PC).Lo studio è articolato in due progetti: il progetto A.MO.GIOCO  per i bambini da  2 a 6 anni, già illustrato in precedenza e il progetto A.M.I.R.A.

L’A.M.I.R.A (Approccio Multidimensionale e Integrato alla Ri-Abilitazione del bambino) è la metodologia di intervento precoce indirizzata alla fascia di età compresa tra i 6 mesi e i 2 anni, che fa riferimento all’approccio ecologico della percezione visiva e alle conoscenze attuali sulle capacità auto-organizzative dei sistemi viventi. È stata elaborata nel corso degli anni (Setaro et al., 2016) e presentata ufficialmente nel 2021 in occasione del Corso di neuroriabilitazione organizzato da Fondazione Mariani in collaborazione con il GIPCI. Lo sforzo compiuto per la elaborazione di tabelle esplicative relative alle proposte di intervento in ogni ambito (affettivo-relazionale, cognitivo, comunicativo, visivo e visuo-motorio, prassico, posturo-motorio), con indicazione chiara di strumenti e modalità di lavoro, ha consentito di standardizzare l’applicazione della metodologia rendendola più oggettiva e ripetibile.

I centri pilota coinvolti nello studio sono Brescia (Spedali Civili), Milano (Mangiagalli) e Bergamo (Ospedale Giovanni XXIII). Il progetto intende verificare l’efficacia della metodologia nella promozione dell’interazione bambino-ambiente e del suo sviluppo globale,con particolare attenzione al coinvolgimento della famiglia nel progetto ri-abilitativo. È in corso l’arruolamento dei casi che adottano la metodologia e dei casi controllo, al fine di raggiungere la significatività numerica dei campioni destinati allo studio che dovrebbe concludersi nel 2023.

La precocità dell’intervento mira alla promozione delle competenze di base del bambino in una fase di maggior sensibilità al cambiamento da parte del sistema nervoso centrale. Il coinvolgimento e la partnership della famiglia consentono il trasferimento e la generalizzazione delle proposte volte a promuoverne lo sviluppo e conferiscono all’intervento un carattere di intensività che ne migliora l’efficacia. L’attenzione a tutte le aree di sviluppo e alle componenti emotive e motivazionali permette di sintonizzare le proposte con i vissuti del bambino nel rispetto dei suoi bisogni fondamentali.

Dai risultati finali di questa ricerca dovrebbero emergere indicazioni utili per la riabilitazione del bambino, che potranno essere utilizzate da ogni struttura riabilitativa sul territorio italiano.

Ringraziamo per il contributo la dr.ssa Angela Maria Setaro e la prof.ssa Elisa Fazzi degli Spedali Civili di Brescia

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