Neonati con asfissia lieve, il lavoro del network in Lazio - Fondazione Mariani
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Neonati con asfissia lieve, il lavoro del network in Lazio

Prosegue in Lazio il lavoro del network regionale dedicato all’outcome neurologico nelle asfissie lievi, uno dei progetti vincitori del Bando Ricerca di Fondazione Mariani, coordinato dal dr. Domenico M. Romeo dell’Unità di Neurologia Pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma.

L’asfissia neonatale rappresenta una delle principali cause di mortalità e disabilità, con una incidenza di 3-5 casi su 1.000 nati, e viene descritta con tre livelli di gravità: lieve, moderata e grave. Attualmente esistono alcuni interventi terapeutici per i neonati con forme moderate/gravi di asfissia (es. ipotermia), mentre per i neonati con asfissia lieve – più della metà – in genere non sono previsti trattamenti specifici né programmi di follow-up. Studi recenti hanno però riportato un aumento del rischio di lesione cerebrale in questi bambini.

Il network coinvolge le 10 terapie intensive neonatali della regione e ha lo scopo di descrivere la storia naturale dei neonati con asfissia lieve nel primo anno di vita, al fine di identificare quei bambini che necessitano di intervento simile a quello dei neonati con asfissia moderata/grave e che pertanto vanno inseriti in specifici follow-up.

Nel 2019, anno di avvio del progetto, in parallelo allo svolgimento dei corsi di formazione per gli operatori, così da rendere omogenea la valutazione clinica in ogni centro, è iniziato il reclutamento con valutazioni cliniche, neurologiche e strumentali. Nonostante gli inevitabili rallentamenti dovuti alla pandemia, ad oggi sono stati reclutati 27 bambini.

I primi risultati appaiono confermare la necessità di un follow-up, visto che alcuni di questi bambini hanno evidenziato anomalie alla risonanza e all’esame neurologico ed è stato necessario un intervento riabilitativo. In particolare, dalla valutazione dello sviluppo psicomotorio a un anno è emerso che il 92% dei pazienti presentava un quoziente nella norma, mentre l’8% ha ottenuto un quoziente di sviluppo al di sotto dei limiti normali. L’EEG tra i 6 e i 12 mesi ha mostrato un pattern normale nel 76% dei bambini e anormalità aspecifiche nel 24% dei casi; nessun paziente ha riportato epilessia. Infine, l’esame neurologico a 12 mesi ha evidenziato risultati nel range con il punteggio ottimale per l’82% dei bambini, sub-ottimale per il 18%.

Altri risultati di questo studio osservazionale multicentrico sono attesi nei prossimi mesi. Le attività della rete proseguiranno sino a fine 2023, quando è prevista la conclusione del progetto.

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