Neuroprotezione e ipotermia terapeutica - Fondazione Mariani
/ Formazione

Neuroprotezione e ipotermia terapeutica

Se ne parlerà il 4 e 5 maggio 2022 al Workshop online “Aggiornamenti su Encefalopatia Ipossico Ischemica (EII) e ipotermia terapeutica” diretto dal prof. Fabrizio Ferrari (Rete FM Neonatale – Neuronat, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena). Presentiamo qui in anteprima l’abstract della relazione della d.ssa Licia Lugli (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena) che tratterà l’argomento.

Le iscrizioni al Workshop, che si svolgerà in modalità FAD sincrona (13.5 i crediti ECM), sono aperte sul sito della Fondazione.

La neuroprotezione al di là dell’ipotermia terapeutica

L’encefalopatia ipossico-ischemica neonatale (EII) rappresenta tuttora una condizione gravata da elevati tassi di mortalità e morbilità a livello globale. L’ipotermia terapeutica (TH) ha migliorato significativamente l’outcome neuro evolutivo dei neonati con EII da moderata a grave ed è considerata il gold standard terapeutico. La TH deve essere ottimizzata attraverso l’utilizzo di trattamenti farmacologici e non farmacologici per la sedo analgesia e la confort care del neonato.

Il coinvolgimento precoce dei genitori, nell’ottica della family-centered care, permette di limitare il trauma e lo stress legati all’asfissia e favorisce una presa in carico globale precoce. Gli oppioidi (morfina e fentanile) sono i farmaci maggiormente utilizzati, che hanno dimostrato efficacia nella sedo analgesia senza effetti negativi sull’outcome. La dexmedetomidina, agonista dei recettori alfa2 adrenergici, ha un importante effetto sedativo e viene talora utilizzata in associazione o in alternativa agli oppioidi, anche per le sue proprietà neuroprotettive.

Lo studio della patogenesi dell’insulto ipossico-ischemico, ha permesso di individuare potenziali terapie neuro protettive con possibile azione durante la fase secondaria o terziaria del danno nella EII.  Tra le varie molecole in studio sono da ricordare: eritropoietina e analoghi, melatonina, topiramato, allopurinolo, cannabinoidi. Anche le cellule staminali hanno un potenziale terapeutico in questa condizione, come in molte altre condizioni neonatali. Il riconoscimento dei meccanismi di danno terziario ha aperto nuove ricerche sulle terapie per promuovere la riparazione e la rigenerazione cellulare nell’encefalo in via di sviluppo che ha subito un insulto perinatale. Queste modalità terapeutiche alternative possono essere particolarmente importanti nell’EII lieve e nelle aree del mondo in cui l’accesso all’HT è limitato.

Licia Lugli

UOC Neonatologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena

Bibliografia

Victor S, Rocha-Ferreira E, Rahim A, Hagberg H, Edwards D. New possibilities for neuroprotection in neonatal hypoxic-ischemic encephalopathy. Eur J Pediatr. 2022;181(3):875-887.

Nair J, Kumar VHS. Current and Emerging Therapies in the Management of Hypoxic Ischemic Encephalopathy in Neonates. Children (Basel). 2018 Jul 19;5(7):99

O’Mara K, McPherson C. Neuroprotective Agents for Neonates with Hypoxic-Ischemic Encephalopathy. Neonatal Netw. 2021 Nov 1;40(6):406-413

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